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In data 23 agosto 2021 si è svolto presso il Centro Didattico “Alessandro Navarra” del Borgo Le Aie di Gualdo di Voghiera il Workshop dal titolo “Gelate tardive 2021 sui fruttiferi”, organizzato dalla Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra. Il tema centrale ha riguardato i cambiamenti climatici, ambientali e agronomici, che stanno mettendo a dura prova il settore agricolo del ferrarese.
Il colpo di coda dell’inverno che ha portato neve e gelo su buona parte dell’Italia e in quasi tutta Europa ha causato gravi danni all’agricoltura, e nel caso specifico ha provocato la necrosi letale degli organi fiorali con conseguente grave perdita della produzione frutticola.
Il Presidente della Fondazione Navarra Nicola Gherardi Ravalli Modoni ha ripercorso i dati delle varietà presenti nell’areale ferrarese che sono stati maggiormente colpiti come l’Abate e la Williams. La perdita produttiva media stimata dagli Uffici Tecnici di alcune tra le principali strutture di raccolta, stoccaggio e lavorazione delle pere è pari a circa l’80% per l’Abate e la Kaiser mentre per la Williams la perdita si attesterebbe al 70%.
Le gelate primaverili, insieme al problema della cimice asiatica e alla maculatura bruna hanno evidenziato l’estrema fragilità delle aziende agricole ferraresi, in quanto caratterizzate da una eccessiva specializzazione a Pero, con l’aggravante di una quasi monocoltura di Abate Fétel. La mancata diversificazione varietale ed interspecifica ha pertanto, messo in ginocchio l’agricoltura ferrarese.
Davanti ad una platea composta da politici, (tra cui l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna Mammi, il consigliere regionale Bergamini, l'assessore regionale al bilancio Calvano, l’assessore ferrarese Fornasini, vari sindaci del ferrarese e presidenti delle associazioni di categoria) il Presidente Gherardi ha ribadito l’importanza della sperimentazione agricola della Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra, un ente morale che trae origine dal lascito testamentario del 1923 dei fratelli Gustavo e Severino.
La Fondazione ha creato nel sito di Malborghetto un centro di eccellenza per la ricerca in campo agricolo e settori correlati, al fine di offrire a tutti gli operatori un punto di confronto e di reperimento di informazioni. Infatti, l’ente rappresenta un fiore all’occhiello nella individuazione di nuove tecniche sostenibili 4.0 di difesa chimica, biologica e agronomica contro le fitopatie e ponendo al centro di tutto il lavoro l’adattamento ai cambiamenti climatici delle varietà e delle tecniche colturali.
Nell’ambito del Pero la Fondazione ha messo a punto percorsi produttivi più efficienti per le varietà storiche e sta indagando inoltre, su nuove cultivar al fine di accrescere l’offerta varietale. La Fondazione ha messo inoltre in atto un progetto che dal 2022 la vedrà occupata nella sperimentazione di nuovi impianti, quali Kiwi e Nocciolo. Tutti i risultati sperimentali ottenuti in campo vengono trasferiti al mondo agricolo attraverso convegni e seminari che la Fondazione organizza periodicamente, così come attraverso i propri canali social. Nell’intenzione di sostenere lo sviluppo e l’economia agricola attraverso il trasferimento del proprio know-how acquisito con la ricerca in campo agli studenti, futuri tecnici agricoli, e al mondo imprenditoriale, la Fondazione non prescinde dall’osservanza della sostenibilità ambientale, proprio perché intende lo sviluppo agricolo come un patrimonio che deve soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.
Secondo Gherardi tuttavia, la ricerca e la sperimentazione non è sufficiente per sopperire ad un periodo storico così difficile per l’agricoltura, servono infatti risorse economiche che diano sostegno alle imprese agricole e anche un ammodernamento al D.Lgs. 102/2004, ossia una revisione più agevolata di quelle misure volte a concedere indennizzi per i danni alle produzioni del settore primario.
A conclusione dell’evento l’assessore Mammi ha ribadito la centralità dell’ortofrutta nelle diete alimentari dei prossimi anni e la necessità quindi di tutelare, promuovere e investire in un settore che versa in una situazione complessa, principalmente per le conseguenze del cambiamento climatico. La Regione Emilia-Romagna sull’ortofrutta sta cercando di contribuire attraverso un bando da 6,5 milioni di euro per sistemi antibrina e un rafforzamento di investimenti sulla pera IGP che vale 2,3 milioni di euro per il 2021-2022. La Regione è inoltre in attesa dei finanziamenti nazionali del MIPAAF per i danni causati dalle gelate 2020 (20milioni) e dalle calamità 2019- 2020 (70milioni); mentre per le gelate primaverili del 2021 sono previsti nel DL sostegni circa 160 milioni di euro. Oltre alle risorse, che servono subito, è necessario pensare al futuro: l’obiettivo, secondo Mammi, è investire in ricerca e innovazione per lavorare sul potenziamento dei sistemi idrici, sul contrasto alle fitopatie, sull’agricoltura di precisione, sugli investimenti nel biologico. La Regione ER è impegnata ad un progetto condiviso sull’ortofrutta con le associazioni e il territorio regionale e intende portarlo avanti tramite il tavolo ortofrutticolo nazionale.

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