(dal testamento olografo di Severino Navarra - 4 febbraio 1907)
Ad un secolo di distanza, si potrebbe pensare che i giovani e l'agricoltura hanno ben poco da condividere, primo perché le nuove generazioni si vedono proiettate in un mondo futuristico e tecnologico, quindi lontano dal mondo rurale, e secondo perché questo settore, che negli ultimi anni sembra subire sempre più una flessione negativa, non contribuisca a fare dell'imprenditoria agricola una professione degna e remunerativa.
Per contrastare questa fase di decadenza e per rilanciare l'economia agricola, la Fondazione Navarra sta impegnando gran parte delle sue risorse nella sperimentazione e nell'attuazione di nuove metodologie e tecnologie, e nell'applicazione di un sistema integrato di ambiente e qualità come nuova strategia di marketing.
L'agricoltura, il mestiere più antico dell'uomo, che ha influenzato la sua storia in molteplici aspetti, religiosi, culturali, politici ed economici, dovrebbe essere oggi depositaria di un nuovo modello culturale non solo come bene di sopravvivenza, ma come risorsa economica, valida ed eco-compatibile.
Ponendosi nell'ambito di questo pensiero la Fondazione desidera favorire l'incontro tra uomini che credono nella terra, creare una sinergia tra scienza e sperimentazione e contribuire alla formazione di nuovi valori umani legati alla produzione sostenibile.
Uno sviluppo agricolo sostenibile concilia le produzioni alimentari con la protezione dell'ambiente, cercando di non compromettere le possibilità di soddisfare i bisogni delle popolazioni future; e poiché lo sviluppo sostenibile fa riferimento al patto con le nuove generazioni, esso non può prescindere dalla costruzione di un modello di sviluppo rurale di qualità e di garanzia occupazionale per l'avvenire.