Gli esperti Michele Mariani e Alessandro Zago dell’ufficio tecnico della Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra mettono in guardia da un eccesso di coltivazione per prodotti non testati
L’introduzione di nuove varietà viene ritenuta da alcuni operatori del settore la soluzione alla crisi in cui versa ormai da alcuni anni la Pericoltura Ferrarese.
Anche secondo noi lo può essere a patto che le Cultivar, prima di essere proposte agli agricoltori, vengano testate per più anni ed in modo imparziale sia Tecnicamente (sia nella fase di campo sia in post-raccolta) che Commercialmente.
L’indagine tecnica di campo volta a sviscerare problemi, difetti e virtù della novità dovrebbe essere condotta esclusivamente nelle Stazioni Sperimentali; chiaramente questo lavoro richiede anni ed investimenti che non tutti gli Editori o detentori dei Brevetti varietali intendono soddisfare.
Nel caso del Pero le cose più importanti che devono essere valutate in campo sono il livello di Disaffinità nei confronti del cotogno e di conseguenza l’individuazione della miglior combinazione di innesto, la sensibilità alle malattie fungine e la fertilità naturale; in contemporanea serve un’analisi di come si conserva e quale sia il gradimento del consumatore.
Capita spesso però che i titolari delle ‘novità’ per accorciare i tempi di valutazione saltino le Stazioni e conducano verifiche empiriche presso agricoltori o vivaisti volenterosi ma non così specializzati in attività sperimentali; così facendo, secondo noi, i rischi per i primi frutticoltori che investono nell’innovazione sono alti.
5% La percentuale massima di superficie coltivabile consigliabile da destinare a nuove proposte per evitare eccessivi rischi
Come può difendersi in questi casi il Frutticoltore che vuole comunque testare le novità che non sono state valutate in modo completo? L’unica possibilità di ridurre il rischio è quella di destinare alle nuove proposte non ben testate al massimo il 5% della superficie a frutteto (un’azienda con ha 10 ha di frutteto non dovrebbe destinare più di 0,5 ha alle novità).
Per concludere si riporta un esempio concreto che dovrebbe servire da monito a tutti gli operatori del settore.
Nei primi anni 2000 la varietà Carmen è stata proposta dalla maggioranza dei vivai in combinazione con il cotogno (diretta o con intermedio) salvo poi dimostrarsi molto disaffine con lo stesso; la maggioranza di questi impianti è già stato estirpato o comunque ha un’efficienza produttiva ridotta (piante morte o alberi che non sono in grado di fare ‘nuova vegetazione’).
Un passaggio per i Centri Sperimentali avrebbe certamente allungato i tempi di lancio della varietà ma avrebbe chiarito a tutti che la combinazione con il cotogno era da evitare…; anche in questo caso solo i frutticoltori più lungimiranti che hanno rispettato il 5% si sono ‘salvati’.
Mercoledì 19 luglio 2023, ore 09:30 Fondazione per l'Agricoltura F.lli Navarra - Via Conca, 73/B - Malborghetto di Boara (FE)
PROGRAMMA
09:30 Registrazione dei partecipanti
09:45 Saluti di benvenuto e apertura lavori
Nicola GHERARDI RAVALLI MODONI, Presidente della Fondazione per l'Agricoltura F.lli Navarra
Tecnico - Regione Emilia-Romagna
10:00 Interventi
Il progetto IFASA
Luigi MANFRINI – Università di Bologna
L’influenza delle essenze del cotico erboso sulla maculatura bruna del pero causata da Stemphylium vesicarium e possibili implicazioni
Riccardo BUGIANI – Regione Emilia-Romagna
10:40 Visita al campo sperimentale (Frutteto dimostrativo adiacente alla sede della Fondazione Navarra)
11:30 Dibattito
12:00 Conclusione
La gestione del frutteto prevede l’inerbimento costante dell’interfilare, che però può esercitare una competizione idrico-nutrizionale nei confronti degli alberi, ed essere fonte di patologie come la maculatura bruna (Stemphylium vesicarium): una soluzione può essere quella di passare all’inerbimento mirato con trifoglio, favorire l’apporto di azoto e ridurre l’uso di fitofarmaci (Eco-schema 2, PAC 2023-2027).
Il progetto “IFASA - Inerbimento nei Frutteti per l'Aumento della Sostenibilità Aziendale” prevede il confronto fra interfilare lavorato, inerbito naturale ed inerbito con trifoglio e la valutazione dell’effetto su fisiologia della pianta, diffusione della maculatura bruna e qualità del suolo.
La giornata tecnica si focalizzerà sulla relazione fra inerbimento e sviluppo della maculatura bruna e si concluderà con la visita guidata ai campi di prova.
Partner
Il Gruppo Operativo IFASA, coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna (DISTALUNIBO), vede la partecipazione di: Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra, CRPA, Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agraire dell’Università di Ferrara (DOCPAS-UNIFE); Dinamica scarl si occuperà dell'attività di formazione rivolte agli operatori del settore.
Crediti formativi
In collaborazione con l'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Ferrara. L'evento attribuisce 0,313 CFP agli Agronomi e Forestali. Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Provincia di Ferrara: 2,5 CFP.
Partecipazione libera, previa registrazione (da effettuarsi entro le ore 13:00 di martedì 18 luglio 2023).
Seguici sul sito del Goi IFASA
WEBINAR sul Diradamento Chimico: Considerazioni Sperimentali e di Campo
Mercoledì 21 dicembre alle ore 16.00
A cura dei tecnici della Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra:
Michele Mariani e Alessandro Zago
Al Webinar possono accedere soltanto i Sostenitori della Campagna 2022, che nei prossimi giorni riceveranno l’invito al collegamento di partecipazione.
Termine previsto ca. 17.30
Mondo accademico e della produzione si sono incontrati
in occasione del convegno organizzato da Fondazione per l’Agricoltura Fratelli Navarra con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna
L’Agricoltura conservativa, o agricoltura blu, è uno degli asset dell’agricoltura del futuro, implementabile da subito. Questa tecnica, infatti, permette di ridurre i costi di lavorazione del terreno, aumenta il contenuto di sostanza organica e mantiene intrappolata nello spazio poroso del suolo la CO2, contribuendo a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Si tratta di una opportunità innovativa, semplice da applicare, che permette all’agricoltore di risparmiare sui costi in modo significativo operando in modo ecologico e generando anche un reddito ulteriori entrando nel mercato dei crediti di carbonio.
Il convegno, organizzato proprio per discutere dei vantaggi di questa tecnica, è stato promosso dalla fondazione per l’Agricoltura Fratelli Navarra e AIPAC, la neo-nata Associazione Italiana dei Produttori di Agricoltura Conservativa, che si propone l’obiettivo di diffondere la tecnica e valorizzare i risultati nei confronti delle istituzioni italiane ed europee.
Durante la mattinata, dopo i saluti istituzionali da parte di Dante Bandiera Assessore all'Innovazione del Comune di Voghiera e l’introduzione del Presidente della Fondazione Navarra Nicola Gherardi, si sono susseguiti diversi interventi, volti a illustrare i differenti aspetti di questa pratica:
Il Geom. Alberto Cavallini Presidente di AIPAC ha raccontato la storia, peraltro molto antica, dell’Agricoltura Conservativa, e ha concluso il suo intervento introduttivo con un invito agli agricoltori di oggi a cogliere le opportunità a disposizione di questa tecnica antica per diventare gli agricoltori del futuro.
Ad aprire gli interventi del comitato scientifico, è stato Andrea Fiorini, del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha spiegato le ragioni della scelta di questa tecnica e i risvolti sulla fertilità del suolo,
L’Agricoltura Conservativa – ha spiegato - È un approccio sostenibile di gestione dell’agro-sistema, finalizzato a migliorare le produzioni, salvaguardare l’ambiente e ad aumentare la fertilità del terreno agrario. L’AC si basa sull’adozione di una serie di pratiche agricole virtuose, quali le rotazioni colturali, il minimo disturbo del suolo e la copertura permanente anche durante i periodi improduttivi.” Con questa tecnica, che si sta sperimentando da oltre 10 anni presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, si sono ottenuti risultati estremamente positivi in termini di produttività delle coltivazioni e miglioramento della fertilità dei suoli.
“Quali sono quindi le ragioni di questa scelta? – conclude il Professore- Una su tutte: la richiesta, che proviene da più parti, per un’agricoltura che ottimizzi maggiormente il processo produttivo, che sia economicamente più competitiva e che contribuisca di più alle sfide ambientali del nostro secolo.”
Il secondo intervento accademico è stato presentato dalla Professoressa Livia Vittori Antisari del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari UniBO. Il contributo della Professoressa, preparato insieme al prof. Gianluca Bianchini professore associato dell’Università di Ferrara, ha illustrato i metodi di monitoraggio della quantità e qualità della sostanza organica nei terreni, particolarmente necessaria poiché “Il suolo è una risorsa naturale non rinnovabile soggetto a gravi processi degradativi che modificano le sue funzioni ecologiche e i servizi ecosistemici. In campo agrario la perdita di sostanza organica, che deve essere declinata anche come perdita di biodiversità, può portare ad una degradazione totale del suolo che viene chiamata “desertificazione. L’agricoltura si deve quindi dotare di pratiche conservative per mantenere la sostanza organica nel suolo e provare ad invertire la tendenza accumulando e stoccando C organico, limitando anche le emissioni di gas serra in atmosfera.”
Proprio sul mantenimento della presenza di sostanza organica nel terreno e sul sequestro di CO2 si è concentrato il primo intervento non accademico. Tomaso Bertoli della ditta Biokw SRL di Trento ha presentato le potenzialità dell’utilizzo del Biochar in agricoltura. Il prodotto che concentra e fissa il carbonio degli scarti di produzione è strategico per gli obiettivi dell’agricoltura conservativa. L'agricoltura tradizionale riconosce i benefici connessi all'uso del carbone vegetale per migliorare i suoli. Il biochar aumenta la sostanza organica, migliora la disponibilità di acqua e nutrienti, limita gli inquinanti, offre rifugio a tutti i microorganismi che nel suolo migliorano produttività e resilienza delle piante. L’utilizzo di tale prodotto rafforza perciò ulteriormente i risultati attesi dal passaggio ad agricoltura conservativa.
Giampaolo Sarno, funzionario agronomo della Regione Emilia-Romagna, ha riportato la prospettiva istituzionale della Regione Emilia-Romagna in merito a questa tecnica: “Con l’agricoltura conservativa – afferma Sarno- gli imprenditori investono nella fertilità dei terreni. Fino al 2027 la Politica Agricola Comune continuerà a supportare i loro sforzi, che contribuiscono alla sostenibilità delle produzioni.”
L’attenzione alla qualità delle acque e dei suoli, nonché al sequestro del carbonio sono infatti tra i sette obiettivi specifici della tematica Ambiente e Clima nell’attuale PSR 2014-2020 e saranno ancor più rilevanti per il prossimo a partire dal 2023. Per questa ragione le pratiche conservative sono state fortemente supportate attraverso l’ultimo Programma di Sviluppo Rurale regionale, sia a livello di diffusione delle conoscenze, che tramite aiuti diretti al produttore e supporto ai GOI, gruppi operativi per l’innovazione.
L’agricoltura conservativa ha un ruolo di rilievo anche per la predisposizione del Piano Strategico Nazionale PAC 2023-27, in cui si prevede un compenso per l’adozione delle Tecniche di lavorazione ridotta del suolo, utili a ridurre i fenomeni di erosione e a incrementare il carbon stock.
Si collega a questo intervento istituzionale quello di Claudio Scalise, Managing partner di SGMARKETING che riprende il tema della sostenibilità e delle opportunità date dal programma Green Deal dell’Unione Europea che, ricordiamolo, ha come obiettivo quello della riduzione/ eliminazione delle emissioni di gas per giungere ad impatto climatico zero nel 2050. Un impegno che trova riscontro nella sensibilità verso la protezione dell’ambiente che è sempre più diffusa tra i cittadini, insieme alla ricerca di cibi sani ed etici e di proteine alternative a quella della carne, una tendenza che rappresenta un importante driver di crescita del comparto delle produzioni cerealicole e leguminose.
E’ da queste osservazioni che nasce AIPAC, l’associazione che riunisce aziende che praticano l’agricoltura conservativa al fine di valorizzare questo processo di produzione, prima di tutto iniziando a diffonderne i benefici, ma anche codificandolo attraverso la creazione di un vero e proprio disciplinare di produzione della agricoltura conservativa. Il disciplinare individuerà le corrette pratiche agronomiche da adottare per rispondere ai principi della agricoltura conservativa.
Scalise ricorda inoltre che dalla fine del 2022 la commissione Europea adotterà il certificato europeo sul carbon farming, con cui si potranno vendere i crediti di carbonio ottenendo un reddito aggiuntivo per il produttore. L’agricoltura conservativa rappresenta quindi una opportunità di grande rilievo per i produttori che potrà essere sviluppata anche in altri comparti come la frutticoltura. “L’associazione AIPAC – Conclude Scalise – è nata al servizio degli agricoltori che vogliono un futuro più sostenibile e dignitoso, dando nuovo valore alla produzione agricola.
Infine, l’assessore al bilancio, personale, patrimonio e riordino istituzionale della regione Emilia-Romagna Paolo Calvano è intervenuto ribadendo l’importanza dell’iniziativa promossa da AIPAC e Fondazione fratelli Navarra. L’assessore ha sottolineato come l’agricoltura conservativa rientri in pieno negli obiettivi regionali definiti tramite il Patto per il Clima ed il Lavoro regionale e si è augurato che la pratica possa trovare grande diffusione tra i produttori regionali. "La sfida al cambiamento climatico e la ripartenza dalla pandemia sono un'opportunità che non possiamo sprecare per ripensare i nostri sistemi, partendo da un'agricoltura che sia sostenibile e attenta all'impatto ambientale." Commenta l'assessore Calvano "Con i fondi che l'Unione Europea ha messo a disposizione, possiamo realmente fare quel salto di qualità per tutto il sistema produttivo.”
Al termine del Convegno Francesco Pastò della ditta Pastò Agriculture SRL ha illustrato tramite diversi video il funzionamento delle macchine necessarie per implementare l’agricoltura conservativa. In particolare, ha presentato il decompattatore e la tecnica del vertical tillage, ponendo in evidenza come le pratiche conservative necessitino di un numero minore di macchinari e interventi, permettendo quindi di ottimizzare i costi.
Per approfondire le tematiche trattate e avere una consulenza dedicata, è possibile contattare la Fondazione per l’Agricoltura Fratelli Navarra che ha organizzato il convegno e che ha proprio come obiettivo la sperimentazione e divulgazione in agricoltura, a vantaggio di imprenditori e studenti.
Martedì 5 ottobre 2021 ore 8:30 - 12:00
Fondazione per l'Agricoltura F.lli Navarra
via Conca 73 B - Malborghetto di Boara – Ferrara
8:30 Accoglienza e registrazione presso il Magazzino
8:45 Saluti iniziali
9:00 Tour guidato agli impianti ed alle sperimentazioni riguardanti le varietà di melo autunnali
A cura dello Staff Tecnico
L’evento è gratuito e aperto a tutti
Si potrà accedere SOLO tramite prenotazione, inviando una e-mail a:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Poiché i posti disponibili sono limitati, sarà data prelazione di prenotazione ai Tesserati della Campagna Sostenitori 2021.
La prelazione per i Tesserati sarà valida fino a sabato 25 settembre 2021.
Dal 26 settembre le prenotazioni saranno aperte a tutti.
È necessario presentare al punto di accoglienza copia dell’accettazione di prenotazione ricevuta tramite mail dalla segreteria della Fondazione Navarra.
La giornata si svolgerà all’aperto in ottemperanza delle norme emanate per contenere l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Si prega pertanto, di arrivare con i propri dispositivi di protezione individuale (mascherine) e di mantenere la distanza di sicurezza tra i presenti.
È obbligatorio il Green Pass
Segreteria Organizzativa
Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra
Via Conca 73 b – 44123 Ferrara
Tel.: 0532-756110
www.fondazionenavarra.it
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
In data 23 agosto 2021 si è svolto presso il Centro Didattico “Alessandro Navarra” del Borgo Le Aie di Gualdo di Voghiera il Workshop dal titolo “Gelate tardive 2021 sui fruttiferi”, organizzato dalla Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra. Il tema centrale ha riguardato i cambiamenti climatici, ambientali e agronomici, che stanno mettendo a dura prova il settore agricolo del ferrarese.
Il colpo di coda dell’inverno che ha portato neve e gelo su buona parte dell’Italia e in quasi tutta Europa ha causato gravi danni all’agricoltura, e nel caso specifico ha provocato la necrosi letale degli organi fiorali con conseguente grave perdita della produzione frutticola.
Il Presidente della Fondazione Navarra Nicola Gherardi Ravalli Modoni ha ripercorso i dati delle varietà presenti nell’areale ferrarese che sono stati maggiormente colpiti come l’Abate e la Williams. La perdita produttiva media stimata dagli Uffici Tecnici di alcune tra le principali strutture di raccolta, stoccaggio e lavorazione delle pere è pari a circa l’80% per l’Abate e la Kaiser mentre per la Williams la perdita si attesterebbe al 70%.
Le gelate primaverili, insieme al problema della cimice asiatica e alla maculatura bruna hanno evidenziato l’estrema fragilità delle aziende agricole ferraresi, in quanto caratterizzate da una eccessiva specializzazione a Pero, con l’aggravante di una quasi monocoltura di Abate Fétel. La mancata diversificazione varietale ed interspecifica ha pertanto, messo in ginocchio l’agricoltura ferrarese.
Davanti ad una platea composta da politici, (tra cui l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna Mammi, il consigliere regionale Bergamini, l'assessore regionale al bilancio Calvano, l’assessore ferrarese Fornasini, vari sindaci del ferrarese e presidenti delle associazioni di categoria) il Presidente Gherardi ha ribadito l’importanza della sperimentazione agricola della Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra, un ente morale che trae origine dal lascito testamentario del 1923 dei fratelli Gustavo e Severino.
La Fondazione ha creato nel sito di Malborghetto un centro di eccellenza per la ricerca in campo agricolo e settori correlati, al fine di offrire a tutti gli operatori un punto di confronto e di reperimento di informazioni. Infatti, l’ente rappresenta un fiore all’occhiello nella individuazione di nuove tecniche sostenibili 4.0 di difesa chimica, biologica e agronomica contro le fitopatie e ponendo al centro di tutto il lavoro l’adattamento ai cambiamenti climatici delle varietà e delle tecniche colturali.
Nell’ambito del Pero la Fondazione ha messo a punto percorsi produttivi più efficienti per le varietà storiche e sta indagando inoltre, su nuove cultivar al fine di accrescere l’offerta varietale. La Fondazione ha messo inoltre in atto un progetto che dal 2022 la vedrà occupata nella sperimentazione di nuovi impianti, quali Kiwi e Nocciolo. Tutti i risultati sperimentali ottenuti in campo vengono trasferiti al mondo agricolo attraverso convegni e seminari che la Fondazione organizza periodicamente, così come attraverso i propri canali social. Nell’intenzione di sostenere lo sviluppo e l’economia agricola attraverso il trasferimento del proprio know-how acquisito con la ricerca in campo agli studenti, futuri tecnici agricoli, e al mondo imprenditoriale, la Fondazione non prescinde dall’osservanza della sostenibilità ambientale, proprio perché intende lo sviluppo agricolo come un patrimonio che deve soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.
Secondo Gherardi tuttavia, la ricerca e la sperimentazione non è sufficiente per sopperire ad un periodo storico così difficile per l’agricoltura, servono infatti risorse economiche che diano sostegno alle imprese agricole e anche un ammodernamento al D.Lgs. 102/2004, ossia una revisione più agevolata di quelle misure volte a concedere indennizzi per i danni alle produzioni del settore primario.
A conclusione dell’evento l’assessore Mammi ha ribadito la centralità dell’ortofrutta nelle diete alimentari dei prossimi anni e la necessità quindi di tutelare, promuovere e investire in un settore che versa in una situazione complessa, principalmente per le conseguenze del cambiamento climatico. La Regione Emilia-Romagna sull’ortofrutta sta cercando di contribuire attraverso un bando da 6,5 milioni di euro per sistemi antibrina e un rafforzamento di investimenti sulla pera IGP che vale 2,3 milioni di euro per il 2021-2022. La Regione è inoltre in attesa dei finanziamenti nazionali del MIPAAF per i danni causati dalle gelate 2020 (20milioni) e dalle calamità 2019- 2020 (70milioni); mentre per le gelate primaverili del 2021 sono previsti nel DL sostegni circa 160 milioni di euro. Oltre alle risorse, che servono subito, è necessario pensare al futuro: l’obiettivo, secondo Mammi, è investire in ricerca e innovazione per lavorare sul potenziamento dei sistemi idrici, sul contrasto alle fitopatie, sull’agricoltura di precisione, sugli investimenti nel biologico. La Regione ER è impegnata ad un progetto condiviso sull’ortofrutta con le associazioni e il territorio regionale e intende portarlo avanti tramite il tavolo ortofrutticolo nazionale.
Martedì 27 luglio 2021
9:00 – 12:00
Programma
9:00 Accoglienza e registrazione presso Frutteto Dimostrativo
9:15 Saluti iniziali
9:30 Tour guidato agli impianti ed alle sperimentazioni riguardanti le varietà Santa Maria, William e Gala a cura dello Staff Tecnico
L’evento è gratuito e aperto a tutti
Si svolgerà all’aperto e nel rispetto delle norme emanate per contenere l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
La giornata sarà svolta in ottemperanza delle norme emanate per contenere l’emergenza epidemiologica da COVID-19 pertanto, si potrà accedere all'evento SOLO tramite prenotazione inviando una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Si prega di arrivare con i propri dispositivi di protezione individuale (mascherine) e di mantenere la distanza di sicurezza tra i presenti come da disposizioni vigenti per Covid19
La Fondazione Navarra ha ricevuto una delegazione della Coldiretti di Ferrara.
Si ringrazia pertanto il Presidente Floriano Tassinari, il direttore Alessandro Visotti e tutta la delegazione per essere venuto a visitare l'impianto dell'impianto frutticolo sperimentale.
L’emergenza da COVID-19 ha imposto sin dai primi mesi del 2020 una serie di misure restrittive volte ad arginare la diffusione del virus.
Queste misure hanno “limitato” la Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra nella condivisione dei risultati ottenuti nella sperimentazione in agricoltura impedendo i convegni, le giornate tecniche e i saggi di potatura.
Compatibilmente alle limitazioni imposte, la Fondazione ha cercato costantemente di far sentire agli imprenditori agricoli, ai tecnici e agli studenti dell’Istituto Agrario F.lli Navarra la propria vicinanza, attraverso i video postati sui social con argomenti a tema e l’invio di newsletter agli iscritti al sito www.fondazionenavarra.it
Sempre nell’ottica di accompagnare in questo difficile momento storico il mondo agricolo territoriale e non, sono stati diffuse informazioni utili relativi al settore frutticolo, colture erbacee convenzionali e biologiche.
Come evidenzia il documento al seguente link
la Fondazione ha proseguito nel 2020 le sperimentazioni iniziate prima della pandemia e ne ha addirittura avviate altre, in attesa di tornare a diffondere i dati sperimentali acquisiti in campo.
La Fondazione chiede ai tecnici e agli imprenditori del settore, nonché ai sostenitori dello scorso anno, di continuare ad essere supportata attraverso l’adesione alla Campagna Sostenitori 2021 (https://www.fondazionenavarra.it/index.php/come-tesserarsi).
Per sostenere la Fondazione è semplice, occorre semplicemente scegliere uno dei pacchetti (Gold o Silver) ideati per ogni tipologica di partecipante, e iscriversi alla newsletter del sito.
Tutte le informazioni su come tesserarsi sono esposte nel
La Fondazione ricorda che che tutte le informazioni derivanti dalla sperimentazione sulle soluzioni di conduzione di impianto tecnicamente ed economicamente sostenibili, anche da un punto di vista ambientale, sono libere da ogni fine esclusivamente lucrativo.
Buongiorno a tutti,
come potete facilmente immaginare l’attività divulgativa rivolta ai Tecnici e soprattutto ai Frutticoltori, è stata sospesa a causa delle restrizioni imposte dai Decreti emessi al fine di contrastare l’infezione da Covid19.
Il programma invernale, messo a punto dall’Ufficio Tecnico, prevedeva oltre la consueta ‘Giornata Tecnica’ di aggiornamento su Pero e Melo,
-una Giornata Potatura Pero ‘Varietà William innestata su Franco alla 5 foglia’ e
-una ‘Giornata Potatura Melo rivolta in particolare alla gestione delle piantine nei primi anni di vita (dalla prima, seconda e terza foglia).
Chiaramente tutte queste attività sono state annullate.
Vista l’impossibilità di condividere con voi i risultati ottenuti nelle nostre prove sperimentali, i Percorsi Tecnici che stiamo mettendo a punto, ed i nuovi Campi messi a dimora crediamo opportuno riassumere brevemente in questa informativa alcune delle nostre attività.
Potatura di Abate:
-Rispetto al passato, come avete già letto dal programma, si era deciso di non programmare Giornate ad hoc; questo perché stiamo testando alcune correzioni alla potatura classica che necessitano di alcuni anni di conferme per poterle condividere e discutere con voi.
Potatura di William su Franco:
-Era il tema principale della Giornata Potatura. Vi avremmo spiegato come sono state gestite le piante fino alla 5 foglia, mostrandovi le scelte indovinate e quelle no, avremmo discusso dei sesti di impianto, di come gestire la cima e soprattutto se l’obiettivo di contenere le ore di potatura sia stato raggiunto o meno.
Potatura impianti adulti di Gala, Fuji e Rosy Glow:
-Non era previsto nessun richiamo tecnico considerando il fatto che negli anni passati si era sempre proposto uno o più incontri in merito finalizzato a chiarire e spiegare come gestire la fase produttiva delle varietà di mele presenti nel nostro areale. La potatura aziendale si è concentrata sulla pulizia dei mazzetti nelle zone più nascoste ed esaurite della pianta, nell'eliminazione di qualche ramo soprannumerario e nella semplificazione delle parti ‘cadenti’ dei rami complessi.
Potatura impianti giovani di Gala, Fuji e Rosy Glow:
-Anche in questo caso se ne sarebbe diffusamente parlato nella Giornata di Potatura; vi avremmo illustrato come gestire le piantine dall’impianto alla prima produzione, chiarendo cosa tagliare (poco), come e quali rami piegare, come gestire la cima e per la varietà Gala come evitare di sovraccaricare le giovani branchette produttive alla seconda e terza foglia.
Vediamo ora quali argomenti stiamo approfondendo attraverso la messa a dimora di Campi specifici:
1. Confronto cloni Gala (2018), Fuji (2017) e Pink Lady (2018)
2. Confronto portinnesti Gala (2018), Fuji (2020), Rosy Glow (2020) e Cripps Red (2020)
3. Confronto sistemi di impianto Rosy Glow (2018), Fuji e Gala (2020)
4. Percorso produttivo William su portinnesto Franco (2015 e 2016)
5. Confronto portinnesti Pyrus e cotogno varietà Carmen (2016)
6. Confronto portinnesti di origine Pyrus, varietà Abate (2020)
7. Confronto Tecniche agronomiche varietà Abate su portinnesto Sydo (2020)
Ora passiamo alla triste attualità facendo il punto sui DANNI DA GELO rilevati nella Pianura Padana Orientale dal 24 marzo al 3 di aprile.
In questi 10 giorni almeno per 4 notti/mattine la temperatura è scesa sotto lo zero rimanendoci per diverse ore; i valori di registrati dalle capannine e dai termometri aziendali sono chiaramente molto diversi da zona a zona; purtroppo questi forti abbassamenti di temperatura hanno provocato danni irreversibili ai pistilli dei fiori che erano prossimi alla fioritura.
Quello che si può tentare di fare è un rapido esame dell’entità dei danni stimati, con beneficio di inventario, distinti per Varietà
-CARMEN e SANTA MARIA
-danni rilevanti: nella parte bassa degli alberi spesso anche tutti i fiori del mazzetto sono stati colpiti
-WILLIAM e CONFERENCE
-danni seri: sembra che si sia salvato qualche fiore in più rispetto alle varietà precoci ma comunque le varietà sono state colpite seriamente
-ABATE FETEL e KAISER
-danni modesti: ad oggi sono le varietà che hanno resistito meglio; nel mazzetto i fiori colpiti non sono più di 1/3, ed è difficile trovare un mazzetto con tutti i fiori bruciati
-GALA E FUJI
-danni molto forti: sono sicuramente le varietà più colpite ed in particolare gli impianti adulti (più avanti come fenologia rispetto ai giovani); difficile stabilire tra le 2 chi sia la più colpita; nella parte bassa il danno sui ‘primi fiori’ può raggiungere anche il 90% con tanti mazzetti bruciati completamente; appena il mazzetto si è differenziato, liberando i singoli boccioli, questi sono diventati più sensibili al gelo; la parte alta risulta meno compromessa dal freddo; chiaramente la strategia di diradamento chimico verrà completamente stravolta rimandando tutte le decisioni al momento in cui sarà più chiara l’entità dei danni.
-ROSY GLOW
-danni moderati: ad oggi è la varietà di melo meno colpita pur essendo quella allo stadio fenologico più avanzato; difficile trovare, anche nella parte bassa della pianta, mazzetti completamente colpiti.
Si coglie l’occasione per precisare una cosa che le recenti gelate hanno reso evidente; la resistenza al gelo è legata principalmente alla genetica varietale; in seconda battuta, nell’ambito della stessa varietà, incide la fase fenologica.
Chiariamoci con un esempio: Fuji, (figlia di Stark Delicious) si è dimostrata nettamente più sensibile al gelo rispetto Rosy Glow, (figlia di Golden Delicious); in bibliografia si trovano lavori che confermano la maggiore resistenza di Golden rispetto a Stark nei confronti del gelo primaverile.
Nell’ambito della stessa varietà i danni maggiori sono spesso più severi negli impianti adulti che si trovavano in una fase fenologica più avanzata rispetto ai frutteti più giovani, indietro di alcuni giorni.
L’attività divulgativa della nostra Stazione riprenderà in estate, coronavirus permettendo.
L’idea è quella di fare dalle 3 alle 4 Giornate in campo, di cui la metà dedicate in esclusiva ai nostri Sostenitori.
Come per il 2019 concentreremo alcune Giornate prima dell’inizio raccolta di Santa Maria e le altre dopo la raccolta di Abate evitando il mese di Agosto nel quale siete tutti impegnati nelle raccolte di varietà importanti quali William, Gala, Conference e soprattutto Abate.
Verranno messi su Facebook alcuni video relativi alle pratiche colturali cruciali dell’annata che speriamo possano esservi utili a prendere le decisioni giuste (es. diradamento chimico e manuale, consigli di concimazione).
Buona annata a tutti.
Staff tecnico della Fondazione Navarra